martedì 29 agosto 2017

Lettera di un professore ai suoi alunni

Nella vita di ogni professionista capita di dover cambiare sede di lavoro. Se però capita a un professore, questo significa lasciare i propri alunni. E, credetemi, quando si lavora con un materiale umano così permeabile e autentico nei sentimenti gli arrivederci non sono mai semplici. E così, nel salutare i miei alunni, ho scritto loro una breve lettera, che voglio condividere con voi, amici e lettori.

lunedì 28 agosto 2017

O' Professore, ovvero il Blog 2.0.


Torno al blog dopo oltre due anni. Un po’ per la necessità di tornare nel mio cantuccio di pensiero, un po’ perché in molti me lo chiedono da un po’. E poi questo blog, a modo suo, mi ha portato fortuna. Ed effettivamente di tempo ne è passato, così come di acqua sotto i ponti. A essere onesti, non sarebbe neanche più il diario di un precario titolato, come era in origine. Perché in fondo quel precario non c’è più. C’è un professore di lettere, con i suoi alunni, le loro storie, i loro problemi e le situazioni, talvolta grottesche -credetemi- nelle quali talora mi ritrovo. Non è un caso, forse, se alcuni amici scrittori mi abbiano invitato a raccontare la mia vita da insegnante, con tutto quello che questa professione implica. No! Non abbiamo tre mesi di ferie! E non lavoriamo nemmeno mezza giornata, se è quello che state pensando. E lo so che molti di voi lo stanno pensando. Lavoriamo come tutti, talvolta, più di tanti altri. Ma questa è un’altra storia, a cui, forse, dedicherò un apposito post. 
Questo ritorno ha molti significati. Primo fra tutti quello di tornare a scrivere senza condizionamenti. Ma anche quello di raccontare la vita di un professore, di un trentenne, di un idealista che continua a credere che non tutto sia finito. Scriverò appena potrò. Appena ne avrò voglia e appena i tempi del lavoro me lo consentiranno. Scriverò per me stesso e per chi vuole leggermi. Scriverò perché ne ho voglia. E se vorrete seguirmi come un tempo, sarò ben lieto di accogliervi tra le mie parole e tra i post del diario di un giovane insegnante che racconterà il mondo della scuola dalla parte dei docenti, ma anche il mondo dei ragazzi visti con l’occhio di colui che si sente ancora giovane e vorrebbe essere un ragazzo, ma forse, tanto ragazzo non lo è più.