Un giovin signore deve curare anche il proprio corpo,
quindi va in palestra. La cosa che mi ha sempre colpito di questo luogo è la
singolare e variopinta umanità che si incontra. Si assiste ad una sorta di
commedia dell’arte, fatta di tipi fissi. È possibile infatti rintracciare delle
costanti in tutte le persone che la frequentano. Il che ci porta a due
considerazioni di fondo. Vanno in palestra solo queste categorie? O l’umanità è
tutta qua? La mia idea personale si sposa sicuramente meglio con la prima
opzione. Ma procediamo con ordine. I personaggi che si incontrano sono
riconducibili a poche tipologie.
Abbiamo i fidanzati
quasi sposi. Essi tendono ad iscriversi insieme, ma anche no. Sono a pochi
mesi dal matrimonio e vogliono dimagrire. Come se i chili in eccesso, talvolta
molti, si potessero smaltire in tre mesi. Dopo il matrimonio dimenticano cosa
sia quel luogo.
Ci sono poi i
neo single. Lasciati da poco, cercano
di recuperare forma fisica e vita sociale partendo proprio dalla sala attrezzi.
Anni di fidanzamento li hanno talvolta resi fuori forma e con pochi amici. Se
trovano un nuovo partner, dimenticano anche loro l’indirizzo della palestra.
Passiamo alle donne.
Spesso sono mamme e casalinghe a tempo pieno. Usano la palestra come un ritrovo.
Non perdono neanche un grammo, ma sono felici di staccare la loro routine. In
questa categoria rientra anche la sotto classe delle cinquantenni in crisi di
età. Sono le più fanatiche. Si allenano diverse ore la settimana. Si vestono
come quindicenni e parlano di ragazzi con venti anni in meno. Per loro la
palestra diventa terreno di caccia.
Anche gli uomini
non mancano. Tra questi ritroviamo i fanatici. Passano ore e ore in palestra.
Si gonfiano di proteine e amminoacidi. Trascorrono la metà della loro giornata
davanti ad uno specchio a guardare ogni minimo progresso dei loro muscoli. Per
loro la palestra è uno stile di vita e una agenzia matrimoniale (o di
tradimento). In questa categoria si annidano i padri di famiglia che vivono
come un peso la vita di coppia. Spesso si sfogano con gli amici della palestra.
Si uccidono di esercizi per i pettorali. Ma hanno la pancia, perché al piatto
cucinato della moglie non rinuncerebbero mai.
Poi ci sono gli adolescenti. Beati loro. Si
divertono, si innamorano e giocano a fare le persone vissute.
Esistono anche gli
occasionali. Meteore passeggere che appaiono qua e là. Si allenano senza
continuità e spesso in quei pochi mesi diventano grandi amici di qualcuno. Non
si rivedranno mai più.
Poi ci sono i
soli. Uomini o donne che siano. Per loro la palestra è tutto. Non
rinunciano né agli allenamenti né a feste natalizie, pasquali e carnevalesche.
Sono amici degli istruttori e a fine anno vanno anche a mangiare la pizza. Per
loro la palestra è l’unica vita sociale possibile.
E io? A quale tipologia appartengo? Bè probabilmente
entro a far parte di quella aurea mediocritas umana che non si riconosce in
nessuna di queste categorie. Sono fra coloro che vogliono tenersi in forma
senza troppi eccessi. Quelli a cui una chiacchiera fa piacere, ma con tutti. Quelli
che quando vanno in palestra vedono e scrivono queste cose.
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