A volte ci succedono cose del tutto casuali, che
tuttavia aprono spaccati inquietanti dentro di noi. Come se questi fatti ci
facessero vedere cose che abbiamo sotto gli occhi, ma che ignoriamo di vedere.
O magari neanche le conosciamo davvero. Sono completamente al di sotto della
nostra soglia di consapevolezza. Tra poco capirete che il post di oggi è
dedicato ai giovani come me. Perché siamo giovani, inutile fare sorrisini e
faccette.
Vi è mai capitato di essere salutati da un
adolescente? A me sì, capita spesso. Soprattutto in palestra. Onestamente ho
sempre pensato di venire considerato un ragazzo. Non più adolescente, ma pur
sempre un giovincello. Eppure non è così. Qualche giorno fa un ragazzino mi
dice “Buonasera”. La mia reazione è stato una goccia di sudore gelido. Un brivido
lungo il collo. L’uso allocutivo del cosiddetto ‘lei’ è stata una doccia
fredda. Perché mai quell’adolescente non mi ha dato del ‘tu’? Eppure io sono
giovane, ho pensato. Poi ho subito aggiunto, evidentemente non è così. Allora
sono vecchio? Ma non lo sono mica? Allora il mondo mi vede vecchio? O forse
solo i ragazzini?