venerdì 4 luglio 2014

Sere che...

Ci sono sere davvero speciali. Sere insperate. Sere che non ti aspetti. Sere che sembrano non fare nemmeno parte della stessa giornata. Sono le sere in cui chiudi un capitolo della tua vita. Oppure qualcosa finisce. Così. Semplicemente. E tu nemmeno te lo aspetti. O forse sì, ma quasi non vuoi crederci. Come se il tuo desiderio più nascosto, o il tuo sogno più bello, si stessero concretizzando. Come se d’un tratto tutto ciò in cui avevi sperato potesse essere visibile davanti a te. Eppure ne hai paura. Perché una meta agognata e quasi raggiunta spaventa. Si sa. Inutile negarlo.
Ci sono sere in cui la gioia fa paura. In cui essa si mescola alla tristezza. Sere in cui ti guardi indietro e hai i brividi. Perché un pensiero felice si insinua nella testa. Ti trapassa come un chiodo. Ma è solo. Terribilmente solo. Unico. E quasi non riesci ad esserne contento. Perché è così raro e prezioso che non vuoi romperlo. Vorresti custodirlo gelosamente dentro di te. Cullarlo. Averne cura. Innaffiarlo, nutrirlo. Proteggerlo e guardarlo. Fino a quando questa felicità non cresce e diventa forte. Visibile.
Cominci davvero a pensare che alcune sere sono speciali, perché non finisce solo un giorno, ma un intero pezzo della tua vita. Qualcosa che va via. Forse neanche lo avevi chiesto o sperato. Ma la vita è imprevedibile. E allora inizi a fare dei bilanci. A guardare indietro e poi avanti, senza mai fermarti. Non riesci a smettere di pensare. Vorresti trovare un senso. Un binario. Ma forse non c’è. Forse è venuto il momento che qualcosa se ne vada, semplicemente.
Ci sono sere in cui vai a letto sapendo che domani sarà un altro giorno. Ma non uno dei tanti. Uno nuovo. Uno dove si riparte da zero. Un giorno lieve. Dove tutto ciò che c’era fino al giorno prima è il passato. E proprio la sera lo ha consegnato alla vita. A ciò che è stato.
Ci sono sere in cui tutto sembra iniziare daccapo. 

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