Ci sono sere davvero speciali. Sere insperate. Sere
che non ti aspetti. Sere che sembrano non fare nemmeno parte della stessa
giornata. Sono le sere in cui chiudi un capitolo della tua vita. Oppure
qualcosa finisce. Così. Semplicemente. E tu nemmeno te lo aspetti. O forse sì,
ma quasi non vuoi crederci. Come se il tuo desiderio più nascosto, o il tuo
sogno più bello, si stessero concretizzando. Come se d’un tratto tutto ciò in
cui avevi sperato potesse essere visibile davanti a te. Eppure ne hai paura.
Perché una meta agognata e quasi raggiunta spaventa. Si sa. Inutile negarlo.
Ci sono sere in cui la gioia fa paura. In cui essa
si mescola alla tristezza. Sere in cui ti guardi indietro e hai i brividi.
Perché un pensiero felice si insinua nella testa. Ti trapassa come un chiodo.
Ma è solo. Terribilmente solo. Unico. E quasi non riesci ad esserne contento.
Perché è così raro e prezioso che non vuoi romperlo. Vorresti custodirlo
gelosamente dentro di te. Cullarlo. Averne cura. Innaffiarlo, nutrirlo.
Proteggerlo e guardarlo. Fino a quando questa felicità non cresce e diventa forte.
Visibile.
Cominci davvero a pensare che alcune sere sono
speciali, perché non finisce solo un giorno, ma un intero pezzo della tua vita.
Qualcosa che va via. Forse neanche lo avevi chiesto o sperato. Ma la vita è
imprevedibile. E allora inizi a fare dei bilanci. A guardare indietro e poi
avanti, senza mai fermarti. Non riesci a smettere di pensare. Vorresti trovare
un senso. Un binario. Ma forse non c’è. Forse è venuto il momento che qualcosa
se ne vada, semplicemente.
Ci sono sere in cui vai a letto sapendo che domani
sarà un altro giorno. Ma non uno dei tanti. Uno nuovo. Uno dove si riparte da
zero. Un giorno lieve. Dove tutto ciò che c’era fino al giorno prima è il passato.
E proprio la sera lo ha consegnato alla vita. A ciò che è stato.
Ci sono sere in cui tutto sembra iniziare daccapo.
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