lunedì 7 aprile 2014

La febbre e la mamma

Questo post nasce dopo giorni di silenzio. Mi piacerebbe definirlo silenzio creativo o riflessione critica. Ma purtroppo non è così. Si è trattato di una pausa forzata dovuta all’influenza, che mi ha beccato nell’ultima tornata. Febbre, che poi significa noia. Soprattutto quando si è adulti e le cose da fare sono tante. Trascorrere a letto l’intera giornata non è certo piacevole. Senza considerare gli annessi come pilloline, brodini, coperte e chi più ne ha, più ne metta. Però c’è una riflessione breve che va fatta. E nasce proprio dall’influenza. Tale riflessione supera i confini del tempo, e credo resti valida sempre. Indipendentemente da tutto.
Puoi avere qualunque età, ma quando hai la febbre non c’è nessuno come la mamma. La sua mano delicata, che controlla la fronte, è tra le sensazioni più belle che si possano provare. Quella mano che è affetto, sicurezza, tenerezza, forza e protezione. Nulla ci può far male in quell’istante. Ci sentiamo totalmente al sicuro da ogni cosa. Perfino dal mondo stesso. Tutto ciò è un ricordo preziosissimo a cui nessuno rinuncerebbe mai.
Poi ci sono i rimedi che solo la mamma sa proporre. Le attenzioni. Le coccole. L’acqua che ti porta fino al letto. Le coperte che ti rimbocca sempre. Le minestrine preparate con amore. La frutta sbucciata con devozione. Non esiste nulla come tutto questo. Non esisterà mai al mondo. Saremo uomini e donne, oppure anziani, ma queste resteranno sempre le cose più belle che la febbre ci può regalare. I ricordi più dolci. Gli attimi più teneri. E allora custodiamo tutto questo come il bene più prezioso che la vita ci offre. E pensiamo per un istante alle mamme. Perché a loro, in definitiva, va il post di oggi. 

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