La riflessione di oggi arriva per caso, non voluta.
Si è affacciata alla mia mente dopo una chiacchierata con un’amica. A dire il
vero nasce perché lei ha colto, in quella lunga conversazione, più di quanto
avessi fatto io stesso. Con sensibilità, ha intravisto qualcosa di prezioso (e
la cito, non sono così autocelebrativo) su cui forse vale la pena scrivere due
righe. Per riflettere ulteriormente. Ma anche per condividere con più persone
qualcosa che penso e che forse ha davvero la forza di dire qualcosa agli altri.
D’altra parte sono convinto che la scrittura serva proprio a parlare alla
gente. A raccontare.
Ho sempre pensato che l’amore fosse una cosa
complessa, perché rimanda alla stratificazione di moltissimi concetti, diversi
tra loro. A volte complementari, altre volte antitetici. Senza considerare la
miriade di forme in cui si declina e si realizza. Tutto in modo assolutamente e
unicamente soggettivo. Il che rende ancora più gravoso il compito di chi
scrive, o anche di chi ne parla semplicemente. Ovviamente io non parlerò
d’amore. Quanto piuttosto di un aspetto, che mi pare particolarmente
interessante.
L’amore è accoglienza. È sentirsi accolti e
accogliere. Questo è ciò che dissi alla mia amica durante la nostra
chiacchierata.
Si parlava infatti dei rapporti di coppia e della
difficoltà intrinsecamente connessa a questa condizione. Ed effettivamente la
cosa più difficile è proprio accogliere. Sembra ovvio e forse anche banale. Ma
non lo è affatto. Troppo spesso ognuno di noi vuole essere amato come ama. O,
peggio ancora, come lui desidera che qualcuno lo ami. Senza tenere conto di chi
si ha davvero di fronte. A volte perdiamo di vista un dato che io reputo
fondamentale. Solo chi si sente pienamente accolto riesce ad amare con più
forza. E, di converso, solo chi accoglie ama autenticamente. Perché significa
accettare l’altro/a per ciò che è. Senza desiderio di cambiarlo/a. Troppo
spesso si rincorre l’idea del partner che vorremmo e non di quello che abbiamo.
Credo che accogliere moltiplichi la capacità stessa di amare, perché ne
fortifica le radici e la condizione in cui esso nasce.
Se non veniamo accolti e non accogliamo, che senso
ha l’amore?
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