Con ottimo
ritardo, e dopo settimane assai impegnative, torno a scrivere sul blog. Da
tempo caldeggiavo l’ipotesi di lavorare a un pezzo sull’estate e sulle vacanze.
Avrei voluto farlo ad agosto. Poi mi sembrava troppo presto, perché non volevo
rovinare le ferie a nessuno. Quindi è arrivato settembre. Mi pareva il momento
ideale, ma gli eventi hanno preso il sopravvento e il tempo mi è sfuggito di
mano.
Volevo a tutti
costi aspettare la fine dell’estate per dire che: io odio l’estate. Così
nessuno mi avrebbe preso per pazzo e nessuno mi avrebbe detestato. Nessuno
infine avrebbe pensato di me che sono un ipocondriaco, visto che, come ho già
scritto, odio pure il carnevale.
La mia
affermazione va però in qualche modo chiarita. Mica sono contrario al mare, al relax,
o alla possibilità di conoscere posti nuovi? Tutt’altro. Non odio l’estate in
quanto vacanza, è la messa in atto di quest’ultima che onestamente mi
preoccupa.
Partiamo
innanzitutto dalla terribile frase “che fai questa estate?”. Dramma. Perché qualcosa
si deve sempre fare, come se non farlo fosse una vergogna pubblica. A questo
punto iniziano una serie di perverse strategie per racimolare la vacanza più
bella del mondo. La più divertente, la più rilassante, la più esotica, la più
di tutte le cose possibili. Per l’occasione spesso vengono alchemicamente
create case vacanze, in cui si riuniscono gli elementi più disparati. Un amico,
un suo amico, un amico del suo amico. Il primo giorno sono tutti felici e
festeggiano con fiumi di vodka e cocomerata. Dopo due giorni inizia la peggior
guerra fredda dopo quella fra Russia e Stati Uniti.
Poi ci sono i
fortunati, che vanno con pochi storici amici. Loro magari si divertono.
Casa a parte,
sono ben altre le cose che davvero odio. Intanto il mese di agosto in sé. Tutti
partono. Ogni tua abitudine viene stravolta e se vuoi vedere un amico, finanche
per un caffè, è meglio aspettare settembre. Agosto diventa il momento ideale per
aprire quel terribile leviatano che è la rubrica del tuo cellulare e riesumare
vecchi cadaveri.
Quando si parte,
poi, si assiste alla passerella delle dieci peggiori trovate di sempre. Intanto
si deve bere. E io, che sono astemio, mi sono sempre domandato: perché?
Passiamo poi
alle pessima abitudine di perdere sonno. Come se partire per il mare con lo
scopo di rilassarsi fosse terribil cosa. Ma scusate, lo scopo non è proprio
riposarsi?
Attendo con
paura anche quella terribile frase pronunciata ad orari improbabili, come le
tre del mattino, in cui ti dicono “Già vai a letto? Ma per quale motivo? Domani
cos’hai da fare?” Ma, perché, è vietato dormire?
Sempre d’estate
poi si creano maxi gruppi umani di amici di amici, di amici, di amici… Eppure
eravamo partiti in tre!
E il bagno di
notte? Se non si fa,non è agosto. La ciliegina sulla torta è lo sfigato che
porta la chitarra. Dio solo sa quanto odio sta cosa. L’ho sempre odiata, e non
perché non limonassi. Il mio odio è sempre stato atavico e ancestrale. Credo di
non avere mai preso parte a questo rito.
E perché?
Addormentarsi alle 20 e svegliarsi alle 23 per prepararsi e uscire? “Così siamo
riposati”, dicono. Io non solo non mi riposo, ma non riesco nemmeno a prendere
sonno. Piuttosto mi sembra di vivere solo col fuso orari sbagliato.
Per fortuna
siamo a settembre e l’estate è finita. Lo so, io odio l’estate e molti
odieranno me per questo. Vuoi vedere allora che sono un ipocondriaco?
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