Onestamente il
Natale mi piace. Dopo i post sul carnevale o sulle vacanze qualcuno avrà
pensato che sono un misantropo ipocondriaco. E invece no! Perché il Natale mi
piace davvero. Le luci, i regali, l’albero, gli amici e i cenoni sono tutte
cose a cui davvero non posso rinunciare. Forse sarà per tradizione familiare,
perché da sempre questa ricorrenza in casa viene festeggiata nel migliore dei
modi, oppure è pura indole personale. Fatto sta che è una festa che non mi
mette tristezza. Fa eccezione solo la tombola. Quella davvero la odio. Per non
parlare poi del simpaticone di turno che chiama i numeri. In genere è il più
tristo personaggio della comitiva.
Tuttavia un
‘però’ c’è. Non poteva mancare. Tantomeno per un come me.
Una cosa che ho
sempre notato è la sfrenata corsa ai regali. Certo, è Natale. Io, per esempio,
sono uno di quelli che si avvia per tempo. Spesso nei primi dieci giorni di
dicembre ho già ultimato le compere, perché odio la folla nei negozi. Negli
ultimissimi giorni prima della vigilia però osservo divertito le orde sediziose
dei compratori last minute. La gente acquista veramente di tutto. Ma davvero!
Ogni cosa. Cioè regalano oggetti di cui io stesso ignoro l’esistenza o che mi
sembrano la peggiore idea regalo dell’orbe terracqueo. In questi giorni ho
visto gente che si faceva impacchettare discutibili taralli misti al pistacchio
nocciolato. Chissà cos’è. Vogliamo poi parlare delle candele? Se ne regalano a
centinaia! Il loro reale uso resta tuttavia discutibile. Già me le vedo tutte ste persone in vasca da bagno
con candele profumate e musiche. Sì, certo, come no?!
Però il regalo
natalizio è un modo per dirti “ti ho pensato”, e quindi vada pure per le
candele e tutto il resto.
Tuttavia c’è una
cosa che davvero amo del Natale. Il ritrovarsi. Il ritrovarsi attorno a un
tavolo, il ritrovarsi a cercare un regalo, il ritrovarsi a fare una
passeggiata, il ritrovarsi fra amici, il ritrovarsi in famiglia. Sono queste le
cose davvero belle del Natale. Quelle in cui vincono i sentimenti, l’umanità.
Perché il vero senso della festa, al di là dei credo religiosi, è proprio il riscoprirsi uomini fra gli
uomini. La solidarietà. Il fare spazio ad altri. Onestamente non credo che a
Natale si è tutti più buoni, anche se forse è davvero così. Preferisco piuttosto
credere che ogni giorno è quello giusto per sforzarsi di fare qualcosa di buono
per gli altri. Anche un piccolissimo gesto, minuto e gracile. Ma vabbè, questo
forse è solo il buonismo da clima natalizio. Forse domani il mondo tornerà a
correre veloce come sempre, con tutti i suoi difetti e tutti i sui conflitti.
Ma nel frattempo ci godiamo questo momento di sospensione dal tempo e da noi
stessi. E quindi… buon Natale a tutti!
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